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Sentieri

Sentiero n° 411 (escursionistico)

Dal capolinea dell’autobus in località Borino(Povo) m. 530, una stradina conduce al Maso Brenz, interseca poi la strada che porta al Cimirlo, prosegue lungo il bosco della val delle Canèle e incrocia quindi la strada per Maranza. Si prosegue per il bosco osservando il pannello che illustra le “onde di pietra” risalenti a 250 milioni di anni fa quando il mare ricopriva i nostri monti. Proseguiamo, verso Prà de Stelar osservando i manufatti, casematte e postazioni corazzate che, 100 anni fa, ospitavano le mitragliatrici e le postazioni campali dell’artiglieria. Dopo una fontana sulla destra e il bivio del sent.427 “dei Brusadi”, risaliamo la mulattiera sul versante nord detta “Sentiero delle Grattarole” o “delle Zete”.Arriviamo allo Spiaz de le Patate (bivio per la Croce del Chegul e sentiero 418) e quindi agli Stoi del Chegul m1350.
Proseguiamo verso sud per l’ampia strada forestale che conduce al Dos dei Corvi (bivio sentiero 436) dove ci appare il Lago diCaldonazzo. Si continua in leggera salita passando davanti al Cippo che ricorda Silvano Gennari, scomparso nel 1951 sulla Marzola, poco oltre incontriamo il bivio del sent. 411A m.1585 che sale alla cima Nord della Marzola. Seguitiamo a salire fino alla Sella della Marzola m. 1692 (sent. 411A, 412, e 433). Dalla Sella, con panorama sulla val d’Adige e osservando le posizioni per cannoni, i ricoveri per le munizioni e il pozzo d’ascensore, caliamo nel bosco per innestarci sul sent. 412 nei pressi del Cippo Livio Sartori m.1585.

Sentiero n° 411/A (escursionistico)

Il tragitto si stacca dal sentiero 411 e risale ripido nel bosco fino al varco che si affaccia sulla Valsugana e sul gendarme roccioso detto “l’Omenet” (o“El popo” dal versante perginese). Si giunge quindi alla panoramica Cima Nord m. 1538, dove si trova la croce. Una traccia verso sud porta alla Sella della Marzola, dove si collega alla rete dei sentieri.

Sentiero n° 412 (escursionistico)

Sempre da Borino si segue brevemente la strada asfaltata per il Cimirlo. Dopo un doppio tornante a destra una stradina tra le campagne, prima cementata poi sassosa porta a un pendio boscoso e alla località Piana Nova un tempo luogo coltivata a “fratte”(ingrandimenti comunali dati in concessione) ora caratterizzata da un ampio orto privato. Dopo un breve piano (sorgente potabile), una mulattiera sale ai Crozi di Saracinazzo m. 750, prosegue superando il bivio col sent. 427 e, per strada forestale giunge al Castelet, m. 860, dove sorge il capitello votivo alla Madonna eretto dal locale circolo ACLI nel 1955. Per la stradina (transito regolamentato) si risale a lungo il bellissimo bosco fino a “Fontana dei Gai” m. 1112 (durante il tragitto bivi per i sentieri SAT 455 e 456 che dal passo Cimirlo portano al Rif. Maranza.) La “Fontana dei Gai”, di proprietàdell’Azienda Forestale, un tempo adibita a vivaio, è ora gestita da un gruppo di volontari. La strada continua e risale il fianco ovest del dos dei Corvi. Poco dopo il bivio del sent. 426 “delePegore” giunge alla sella a sud del Chegul dove incontra il sent. 411 a breve distanza dagli“Stoi del Chegul”.

Sentiero n° 426 “dele Pegore” (escursionistico)

Dal RifugioMaranza m.1072 si sale per la valletta innestandosi poi sulla forestale che porta a “Malga Nova” m.1210 (pannelloesplicativo) con i due bivacchi gestiti dalla SAT di Povo, uno sempre aperto, uno chiuso e utilizzabile su prenotazione presso la Sezione. Dopo la Malga si segue la forestale che prosegue con alcuni saliscendi. Interessante nella radura alla “Calcara dei Frati”, il cippo contrassegnato dalla sigla BVR – Bau Verbots Rayon-Area soggetta a divieto di costruzione. I cippi di confine in pietra risalenti all’Impero d’Austria erano frequenti attorno agli impianti militari dell’esercito.
Poco dopo, alla “Busa dei Pezi” l’emozionante incontro con due monumenti vegetali: un abete rosso e un acero montano di dimensioni ragguardevoli.
A un quadrivio (la strada da qui scende a “Fontana dei Gai”), il sentiero va a destra, sale gradatamente incrociando la forestale percorsa dal sent. 413 poco a valle della sella degli “Stoi del Chegul”.

Sentiero attrezzato n° 418 “Giordano Bertotti” (EEA – PD)

L’itinerario inizia in località Piani,m.853 poco meno di 2 km oltre il Passo del Cimirlo, sulla strada per il RifugioMaranza. Il sentiero, di recente completamente rinnovato nelle dotazioni, sale ripido per il bosco che lascia poi il posto alla mugheta, inconsueta a queste quote. Superato un piccolo promontorio punta alle pareti del Chegul. Dopo un esposto traverso è bene indossare l’imbrago e proseguire dove iniziano i tratti attrezzati. Si prosegue con vista spettacolare giungendo alla stele che ricorda Giordano, socio dellaSezione, scomparso nel 1970 a cui il sentiero é dedicato, e al libro firma. Si superano le pareti rocciose terminali aiutati da staffe, funi e una scala giungendo alla Croce del Chegul m.1261 da cui si gode uno dei migliori panorami della conca di Trento e sui monti circostanti. Un ponticello attraversa la profonda spaccatura detta Busa del Vent, si cala nella vicina valletta ricca di faggi e, rimontando il lato opposto, giunge allo Spiaz dele Patate dove s’incrocia il sent. 411 che conduce ai vicini “Stoi del Chegul”.

Sentiero n° 419 Cima Celva

L’itinerario inizia nellapiazza della frazione di Oltrecastello m. 481(Povo – Trento) passa tra le caseed a una svolta verso destra della strada prosegue dritto per una stradinastretta che si alza tra i campi. La traccia prosegue e raggiunge, in localitàRonco, un’altra strada asfaltata all’inizio di una ripida salita. La percorrefin quasi al suo termine, in località leFontane (m. 617), per poideviare a sinistra (indicazioni) lungo una mulattiera che si sposta verso nordsotto le pareti rocciose del Celva. Il sentiero si alza ora più ripidamente finoa incrociare, in località “Spiaz daBarch” (m. 834) il sentiero 424Be prosegue più comodamente fin al vecchio ripetitore posto poco sotto lasommità del Celva (m. 998).
Dalla cima si scende perla traccia lungo la cresta Sud – Est del monte fio alla selletta dove si trovail bivio con il sentiero 424 e si prosegue lungo la vecchia stradina militarefino la Forte Sella di Roncogno epoi, per strada asfaltata, al Passo delCimirlo.